Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/187

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eden anto 181

pochi studi che ho potuto fare. Ma se Lei mi crede capace di voler frodare i creditori, eccolo là il libro, se lo prenda, se lo porti via.

— Ma non intende, caro avvocato, — esclamò Marcòn — che Lei mi deve ringraziare? Di un libro in quello stato prendere duemilacinquecento lire?

Ciò detto, Marcòn prese l’Ariosto.

— Avvocato, servitor suo — diss’egli.



Vasco non seppe alzarsi, nè articolar parola, nè fare un cenno. Era come istupidito e non si mosse che al terzo appello dell’hippopotamus maior incagliato con la sua preda sulla porta.

— Cos’è questo imbroglio*? — brontolava colui girando e rigirando inutilmente la maniglia dell’uscio. — Cos’è