Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/191

Da Wikisource.

eden anto 185


Prese l’Ariosto, e affrettandosi in punta di piedi, con un occhio al caminetto e uno alla schiena mostruosa, posò il libro sul fuoco. Quindi ritornò, pallido come un morto, sul seggiolone, e, chiusi gli occhi, rovesciato il capo all’indietro, alitava affannosamente. Si suonò al cancello dell’antiporto, più volte. Marcòn si sbracciava a chiamare dalla finestra l’incognito visitatore, che non essendogli aperto e udendo un tal vociare, venne nel cortile. Era lo stesso prete che aveva scambiato Marcòn, in piazza, per Vasco. Egli guardò su, vide alla finestra un testone, due spallacce «Avvocato!» disse salutando. «Almeno questa volta son sicuro ch’è Lei, perchè un’ora fa...» — Non La vede, don scempio — gridò Marcòn — che sono ancora quello di un’ora fa? Non La capisce che non possiamo aprire? Vada a cercare la signora