Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/301

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pereat rochus 295

standosi al letto con sincero sgomento. — Che avete?

Quel viso turbato, quell’accento affettuoso ammollirono al povero don Rocco il cuore pietrificato dal dolore e dalla sorpresa. Stavolta dalle palpebre inquiete spicciarono due vere lagrime. La bocca serrata si torceva, tremava, ma resisteva ancora. Vedendo che non rispondeva parola, il professore corse alla scala, gridò giù d’andar a chiamare il medico.

— No, no — si sforzò a dire don Rocco, senza muoversi. La voce era soffocata dai singhiozzi. Lo udì solo il professore tornando al letto.

— No? — diss’egli. — Ma cos’avete, dunque? Parlate!

Intanto tre donnicciuole e un vecchio accattone ch’eran venuti per udire la messa, entrarono spaventati in camera circondando il letto, interrogando don