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di sdegno ma di tristezza amara. Io tremava che, finito il pezzo, ella volesse appiccar discorso con lo Zuane. Avevo ancora negli orecchi gli scongiuri della signorina malata, quel suo affannoso «La supplico!» Mi chinai e le dissi:

— La signorina Lisetta La scongiura di non parlargli adesso.

Ella trasalì, m’interrogò con uno sguardo attonito e diffidente.

— Non so niente — risposi. — Lei ha detto così. Non so altro.

— Non parlerò — diss’ella sottovoce, rapidamente. — Ma Ella ha promesso il suo appoggio a me, sa, prima che alla Lisetta!

In quel momento lo Zuane pose fine al suo faticoso pezzo. Egli pregò alcuno dei signori presenti a volersi compiacere di raccogliere le offerte. Io stava per farmi avanti quando la signora Fedele