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Lo Zuane si alzò in piedi con una faccia terribile, agitò le braccia verso la parte opposta al pianoforte, quasi per farsi strada fra la gente. Tutto il pubblico si voltò a lui, zittì così imperiosamente, ch’egli si fermò sull’atto, si ripose a sedere. La signora Fedele s’imbarazzò nell’accompagnamento, smarrì l’intonazione, si coperse il viso con le mani.

— Coraggio! — le dissi sotto voce — Avanti!

— Non posso, non posso — rispose senza scoprirsi. — Sto male, faccia le mie scuse.

Dissi forte che la signora si sentiva male e non poteva proseguire. Vi ebbe un momento di agitazione, perchè i vicini dello Zuane e anche altri sospettavano una occulta relazione fra l’atto del cieco e il turbarsi di lei; ma poi uno,