Pagina:Fenicia - Canto a tutte le donne virtuose dell'universo.djvu/24

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Spaziar, qual gasse che micido sorge
Dall’imo della Terra, e l’aer guasta.
190Non mai insomma si sarìa veduto
Risorto un caos del primier peggiore.
     La Camera donnil le prime cure
’Avria rivolto al culto verso Dio,
Dal qual felicità qualunque elice;
195Dal qual vien la moral, ch’addolce il fiero;
Da cui li Sacramenti ed ogni freno,
Ch’arrestano l’istinto del malvaggio;
E donde il bene eterno e temporale
Deriva, come il fior dalla sua pianta.
200’Avrebbe dessa con saviezza imposto
Li contributi al popolo che geme
Sott’oneri pesanti, che perduti
Senza vantaggio della patria vanno
Spesso nel gorgo di voragin ceca.
205Con fina economia, in equo modo
L’esiti vani regolato àvrebbe,
Onde non far cader in fallimenti
E in debiti crescenti le nazioni.
Qual fece Alfredo, d’Inghilterra il nume
210Fugandoli, l’orgoglio àvria fiaccato
Dei lupi della patria; e nel santo
Timor di Dio la gioventude àvrebbe
Fatta educar nelle cristiane scuole,
Ch’ànno civilizzato in tutto il mondo
215Anche i selvaggi più brutali e fieri.