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Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/100

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Colonna seppe ottenere dai Veneziani che spedissero a Trezzo 400 cavalleggeri e 500 fanti per intercettare le vittovaglie loro inviate.

Espulsi l’anno appresso questi stranieri dalla Lombardia, ed esaltato novamente il duca nazionale, sopraggiunse ad amareggiare la publica gioja lo scoppio della pestilenza. Allora Francesco II per non esserne contaminato, veniva a chiudersi co’ suoi cortigiani nel nostro castello, mentre il gran cancelliere Girolamo Morone e le altre magistrature si ritiravano a Monza. Ce lo conferma una ducale data appunto in Trezzo il 2 di luglio, e con la quale si elegge un deputato nel Monte di Brianza per provedere di vittovaglie la città di Milano1.

Si presentarono alle mura di Bergamo (11 di luglio) senza tuttavia entrarvi, 5000 soldati, detti arcinetti, che la passata notte avevano stanziato a Gorlago. Fecero alto a Ponte S. Pietro, e il dì seguente s’avviarono a Trezzo per entrare nel Milanese. Il castellano vietò loro il passo, sicchè furono costretti a costeggiare il fiume, la qual marcia compirono rubando e commettendo ogni sorta di eccessi. Un onorevole attestato poi dal duca medesimo dato al Transtentorff l’ultimo di genajo, perchè se ne potesse valere presso qualunque signore, republica e potentato, ci mostra come egli, dopo aver servito sino a quell’ora nella qualità di castellano con piena soddisfazione del principe, aveva

  1. Trovasi presso l’ing. Riva Finolo.