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Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/103

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Estratto poi dal Castello di Trezzo, il Morone fa tradutto a Monza, indi mediante lo sborso di 20,000 ducati restituito alla libertà il primo del 1527 dal duca di Borbone.

Frattanto i presidii spagnoli di Brivio e di Trezzo erano tra i più travagliati dalle bande del Medici che ardì assalirli più volte e con prospero successo; cosicchè il medesimo Leyva soleva dire «tornargli più dannose le tumultuarie bande de’ Medici, che non tutta la regolarità delle armi ducali.»

I progressi de’ Francesi in Lombardia e nel regno di Napoli mossero l’imperatore (1528) ad inviare in Italia un nuovo esercito, nel quale erano 600 cavalli e 10,000 fanti tedeschi capitanati da Enrico duca di Brunsvich, uomo di gran valore ed esperienza, ma crudele. Partito da Trento e varcato l’Adige, il Brunsvicese tentò invano la Chiusa, passo che dal Tirolo mette a Verona, laonde, forzato a mutar via, entrò nella valle di Caprino ed ebbe Peschiera per convenzione ed altre terre, a cui impose gravissime taglie. Di qui pel cammino di Bagnolo, Chiari e Ponte Ollio si trasferì col suo esercito nel Bergamasco. Allora il Leyva, gettato un ponte sull’Adda presso il nostro castello, al principio di giugno, riunito il suo esercito, la tragittò e si congiunse con le milizie del Brunswich a Baselle, abbazia presso Malpaga.

Sei anni dopo il castellano di Trezzo Agostino Cattani scrive al duca (4 di luglio, 1534) che nella sua residenza si manca di provigione, che ogni