Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/47

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più di 150 capi di bestiame, e fecero molti prigioni, conducendo il tutto nel castello.

Il 12 d’agosto i Colleoni signori di Trezzo, usciti con circa trecento fanti e sessanta cavallieri guelfi della valle S. Martino, assediarono e presero il castello di Svisio di ragione di Taddeo Poma. La moglie di Carabello Poma con altre donne e sette uomini furono lasciati andar liberi verso Chignolo, ma, assaliti per via da altri Guelfi, rimasero occise due donne, salvandosi il resto colla fuga. I Guelfi (2 di settembre) assalirono Mapello e fecero prigionieri molti Ghibellini che furono posti nel Castello di Trezzo. Due giorni dopo un grosso corpo di Guelfi, parte a cavallo e parte a piedi, entrarono a forza in Osio inferiore, e, abbruciatene quasi tutte le case, addussero parimenti nel nostro castello un ricco bottino. Ma per mettere un freno ai Guelfi di Trezzo il duca scelse Facino Cane il quale, prima di assalire il castello, s’occupò a disperdere le bande provenienti della valle di S. Martino; indi il 28 di ottobre recatosi a Capriate e S. Gervasio, fece disporre alla riva dell’Adda alcune bombarde per abbattere la Torre Bianca, posta al di qua del ponte. I borghigiani opposero gagliarda resistenza, e passarono perfino il ponte tenendo a bada il nemico con le scaramuccie. Ma Facino, combattendo in persona insieme coi terrieri di S. Gervasio, costrinse i difensori della torre a fuggire per il ponte e a riparare nel borgo. Francesco Visconti poi stringeva il Castello di Trezzo con circa