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Pagina:Ferrario, Trezzo e il suo castello schizzo storico, 1867.djvu/94

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Inteso Marco Antonio Colonna in appresso ad opporsi al guascone Lautrec, pigliò il cammino del castello di Pizzighettone, dove giunto ed esaminata la rôcca della Macastorna, vi fece erigere validi bastioni, e così di poi al villaggio di Camairago, e lungo la riva dell’Adda fino al nostro castello.

Capitolo IX.

Naviglio della Martesana e di Paderno. — Benazo, Transtentorff e Boldoni castellani. — Prigionia di Girolamo Morone. — Scorrerie del Medeghino. — Il Leyva si unisce a Trezzo con le milizie del Brunswick. — I castellani Catani e Tovar.


Tra le opere più grandiose che onorino il nome di Francesco Sforza è il Naviglio della Martesana, la cui costruzione, come si desume da atti officiali, veniva affidata con decreto del 1 di luglio, 1457, al commissario Rossino de’ Pioli e al valente idraulico Bertolino da Novate. Questi in soli tre anni condussero i lavori in modo, che le aque introdutte nel nuovo cavo poterono servire ad irrigare anche le vicine campagne. L’alveo si diparte poco in giù del Castello di Trezzo senza alcun artifizio per vincerne la pendenza. La divisione dell’aqua si fece con uno sperone nell’Adda che pel tratto di 500 braccia s’inalza solamente braccia quattro. Così