Pagina:Ferrero - Angelica, 1937.djvu/59

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angelica 27


valerio

Un’ambasciata sarebbe troppo per me, Eccellenza. Ma se Sua Altezza avesse la benevolenza....

tartaglia

Sua Altezza non si cura della gerarchia burocratica. Non c’è che una ge-gera-gerarchia per lui, quella dell’intelligenza.

(Strizzata d’occhio di Valerio a Pantalone).

pantalone

Noi non dimenticheremo mai che l’iniziativa è venuta da lei, Eccellenza.

(Tartaglia si inchina e esce).

pantalone (alzando le braccia al cielo)

È stato sordo a tutte le mie ragioni! Oh padre sfortunato! Oh figlia mia!

(rientra in casa con Valerio)

gianduja

Poveretto! Lo compatisco di tutto cuore (si alza). Vado a trovarlo.

dottor ballanzon

Cavaliere, non rimane al comizio?

gianduja

No, Professore. Non mi piace il disordine, i tumulti pubblici, le folle esaltate (entra nella casa di Pantalone).

(Della gente passa, si ferma un momento sulla piazza, poi seguita per la propria strada. Arlecchino si siede al tavolino accanto al dottor Ballanzon).