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«Facevano un tumulto, il qual s’aggira
Sempre in quell’aria senza tempo tinta,
3Come la rena quando ’l turbo spira.»
Inferno, III, 28-30
o a sensazioni tattili:
«Un’aura dolce, senza mutamento
Avere in sé, mi feria per la fronte,
3Non di più colpo che soave vento;
Per cui le fronde, tremolando pronte,
Tutte quante piegavano alla parte,
6U’ la prim’ombra gitta il santo monte.»
Purgatorio, XXVIII, 7-12
o a sensazioni olfattive:
«Non avea pur natura ivi dipinto,
Ma di soavità di mille odori
3Vi faceva un incognito indistinto.»
Purgatorio, VII, 79-81
o a sensazioni gustative:
«Sì come schiera d’api, che s’infiora
Una fiata, ed altra si ritorna
3Là dove il suo lavoro s’insapora...»
Paradiso, XXXI, 7-9 43
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