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lebbra, o mia donna, indovinato avresti
che c’era il resto dell’Eroe di Troia!
PENELOPE
Ulisse, tu?
ULISSE
Son’io l’Eroe, partito
biondo e gagliardo, e come un dio, che torna
a casa vecchio e come un mendicante
senza vergogna!
PENELOPE
Ulisse, tu?
ULISSE
Son’io
quello che intorno all’olivo contorto
si architettò la stanza maritale,
e nell’olivo fece il letto, e varia-
mente lo sculse e vi intarsiò l’argento,
l’avorio e l’oro, e di taurine pelli
lo ricoperse, porporate.
PENELOPE
(singhiozzando)
Ulisse!
Tu sei Ulisse!
(fa per abbracciarlo, ma Ulisse la ferma)
ULISSE
Non voglio forzarti,
donna, a baciarmi, vecchio e sconcio, come
sono! Negli occhi t’ho letto il disgusto!