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PRIMO ATTO

(Compare per prima Giunone, maestosa e affrettata indecorosamente. Si ferma ed osserva i cespugli)


GIUNONE
Mi par di aver udito bofonchiare
delle parole ingiuriose alla
dignità della dea moglie e sorella
di Giove. Qui non c’è nessuno! Chi
sa dove sono quei maleducati!
E’ forse perchè sono un poco miope...

(forte, verso le quinte)


Iride! Senti! Iride! Ma insomma
ti prego di volerti scomodare...
A comodo, si intende; quando avrai
cacciati fuori gli ultimi sospiri
all’aurora...
IRIDE

(entra in scena di corsa, con un’aria un po’ sperduta, come chi si sveglia appena dal sonno o dalla contemplazione. E’ bella come una stilla di rugiada baciata dal sole. Non si capisce bene se ha un vestito o no. Il suo corpo è tutto un riflesso che non si può guardare, in cui si indovinano i sette colori)


Perdonami regina,
ti giuro, non è colpa
mia, se quando nasce l’aurora rubiconda