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Pagina:Ferrero - Il ritorno di Ulisse, 1941.djvu/68

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Mi saró contraddetto! Io dico e faccio
sempre le cose più contrarie! Ancora
un po’ di vino! E che vuol dire? Il mondo
è pieno zeppo di contraddizioni!
Io per esempio, che alle volte, o Proci,
mi sento forte come un toro e spesso
sono più vile di una femminucciola!
ANTINOO
Sei coraggioso contro le formiche!
IRO
Oh, dici bene! Quando trovo un essere
un po’ più forte, oh! me la sento battere
la tremarella nella pancia! E ciondola
la mia persona come un cencio mezzo!
Ma mica sempre sono cosí vile!

(entra Ulisse vestito da mendicante, e si sofferma un momento sulla soglia)


(Ha in mano il remo e guarda lungamente la sala, come per ricordarsi. E scruta i Proci con occhio indagatore)


ULISSE

(parlando quasi tra sè)


L’atrio... La corte... Le colonne... I servi...
Tutto lo stesso... Hanno cambiato l’armi
delle pareti.
TELEMACO

(a Ulisse)


                        Oh! fatti avanti, vecchio!
ANTINOO

(voltandosi)


Il mendicante addormentato!