Pagina:Ferrero - La palingenesi di Roma, 1924.djvu/34

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do di essere con questo libero da ogni impegno. Ma fu rimandato ai Cartaginesi. Anche le cattive azioni di questo Popolo devono esser compite rispettando rigorosamente la legalità, ossia rendendo omaggio al principio che quella tale azione non deve essere compiuta perchè illecita.

Ora, siccome un popolo di questo stampo non è mai esistito, Livio avrebbe l’aria di dipingere in lui uno di quegli eroi puritani, che vivono solo nelle leggende; così che le gesta di questo popolo immaginario formerebbero un poema, più che una storia. Senonchè, anche in mezzo al racconto delle età più antiche e leggendarie, qualche tratto verace fa intravedere nell’eroe sovrumano un po’ di triste umanità. Così, sulla bocca del Sannita, si sente forse la voce dello storico, che riconosce nei grandi eroi il fango per cui si riattaccano gli uomini.

« Voi deste gli ostaggi a Porsenna e col furto li avete ripresi; ricompraste dai Galli le città con l’oro, e sono stati trucidati mentre prendevano l’oro. Ci avete promesso la pace, per ottenere le legioni prigioniere e ora la fate vana; e compite sempre ogni frode sotto apparenze di giustizia »1.

Senonchè anche nella figurazione del popolo romano si osserva quello che già vedemmo nelle figure degli eroi; così che essa si fa più umana, di pari passo col procedere della storia. Che la dottrina della corruzione, fondamento di tutta la storia di Livio,

  1. Liv., IX, 11.