Pagina:Ferrero - La palingenesi di Roma, 1924.djvu/46

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la creazione 35


Senato che propria, ma la giustizia sommaria della generazione seguente serbava rancore agli imperatori, in quanto erano un bersaglio più vistoso; e Tacito fu la penna illustre che soddisfece, eternandoli in uno stile immortale, con un’arte di scorci potentissima, questi odi. Egli è dunque un giustiziere sospettoso, inquieto, implacabile, che per lo zelo di scoprire e bollare il vizio ed il male, lo trova con certezza là dove proprio nessuno avrebbe avuto soltanto il coraggio di sospettarlo. Quanti esempi si potrebbero citare!

Egli riferisce, mostrando di approvarla, la diceria che Augusto « scelse Tiberio a suo successore, non già per amore o per zelo della repubblica, ma per acquistarsi gloria col paragone di un principe assai peggiore, poiché ne aveva già intuita l’arroganza e la crudeltà »1 In che modo ha conosciuto Tacito questo riposto pensare dell’imperatore? E quale altro personaggio avrebbe egli potuto indicare a successore, associandolo nella suprema autorità? Tacito ci racconta che non volendo Tiberio e Livia uscire in Roma dopo la morte di Germanico « Tiberio e l’Augusta tennero Antonia (la madre di Germanico), chiusa in casa, perchè, dato questo esempio, si vedesse che avola, madre e zio erano tormentati da uguale dolore. »2 Non sarebbe stato più semplice e più umano supporre che restassero tutti e tre in casa per dolore e per rispetto del morto?

  1. Ann., I, 10.
  2. Ann., III, 3.