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III.


S. AGOSTINO, LA REPUBBLICA

E IL POPOLO ROMANO.


In nessuno scrittore questo rivolgimento, per ciò che si attiene alla storia della Chiesa, appare così chiaro come in S. Agostino, il quale, nel De Civitate Dei, paragonando appunto la città umana e quella divina, il Paganesimo e il Cristianesimo, e riferendo, purificate dallo stile ed approfondite dalla rigorosa dialettica, le opinioni di tutti i cristiani, e forse anche di molti non cristiani, suoi contemporanei, altera senza volerlo tutte le manifestazioni della civiltà antica e riesce a renderle irriconoscibili, quando addirittura non le nega appieno.

Si vedano, come esempio, i suoi commenti a Scipione, quando, nel De Republica di Cicerone, il grande generale parla appunto della repubblica. Scipione — osserva S. Agostino — « definisce concisamente la repubblica come la cosa del popolo. Se questa definizione è vera, la repubblica romana non esistette mai, perchè non fu mai cosa del popolo. Sci-