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nardo. Nel suo pensiero l’opera d’arte si modella sul mondo; ma poi gli si contrappone; e in ultima analisi si vede che l’opera d’arte non conta, che perchè è diversa dalla natura. Ma in che modo? Abbiamo visto finora in che maniera le rassomigli. Vedremo, in questo capitolo, come l’opera d’arte trovi la sua giustificazione umana.

Per arrivarci, sorprenderemo il pittore, dando un’occhiata alla natura e un’occhiata all’opera d’arte, nel momento in cui dà la vita al suo microcosmo, con dinnanzi il modello dell’universo. È venuto infatti il momento di studiare la stoffa di quelle leggi, che disciplinano l’ispirazione dell’uomo.

«Con tali arti... ha conseguito tutto quello che può far la natura»1 ha scritto un suo critico, il Lomazzo. Quali sono queste arti? Con che mezzi si costruisce questo piccolo universo simile e diverso dalla natura? Non certo imitandola. Quando si sappia che cosa Leonardo vedesse nella natura, non ci si può contentare di questa formula.

È curioso notare come i critici di Leonardo cerchino di conciliare il principio dell’imitazione colla sua visione della natura. Allucinati dalle pagine in cui continuamente splende questo principio, non osano abbandonarlo e