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Quale è dunque il principio che regola i rapporti tra il mondo della natura e il mondo dell’arte, e stabilisce in che modo si contrappongono? Lo cercheremo al solito nei meandri dell’arte «più universale», nella pittura, e nelle leggi che impone all’uomo. Abbiamo già visto che cos’è la sua necessità: una superficie che deve rimaner piana. Quali potrebbero essere le leggi, poichè se ne vede un così gran numero, spesso tanto contradittorie, che ne fanno un’arte disciplinata? Scegliamone due, che mi sembrano gli archi di volta del sistema. Una è contenuta nel passo: «La pittura è fondata sulla prospettiva5»; l’altra nel passo: «I suoi scientifici e veri principi prima ponendo che cos’è corpo ombroso6»...

La pittura è dunque, da una parte prospettiva, dall’altra ombra.

La prima legge si riferisce ai rapporti dello spettatore con le cose raffigurate sopra la tela, la seconda ai rapporti tra le cose e l’atmosfera del quadro; e poichè la legge della prospettiva regola il modo di assorbire le cose nella profondità degli sfondi, e la legge dell’ombra quello di rilevarle sulla superficie, ci si potrebbe meravigliare di vederle riunite nello stesso tempo come le due leggi fondamentali della pittura, se, come vedremo, que-

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