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bellezza in cui non ci è dato riconoscere con che mezzi e in base a che leggi è stato creato. Non possiamo perciò paragonare, come vuole un filosofo moderno, le intenzioni che ha avuto l’autore e l’opera d’arte che ha fatto: dobbiamo semplicemente affogare nella immensità di un piacere fluttuante.

Ma questo spiega finalmente perchè tante moltitudini di uomini, insensibili all’arte, godano davvero la bellezza della natura. Appunto perchè non richiede in nessun modo all’uomo di conoscere, per esser goduta, il segreto meccanismo del suo spettacolo, e non gli impone nè l’esame della coscienza, nè l’assuefazione allo stile, la natura si afferma colla propria forza profonda su tutti gli spiriti e li intride di sè medesima, come la pioggia intride la terra.


(1) B. 28.

(2) B. 17.

(3) Kant, Op. cit., pag. 82.

(4) Kant, Op. cit., pag. 50.

(5) Kant, Op. cit., pag. 46.

(6) Kant, Op. cit., pag. 51.

(7) Leopardi, Op. cit., 75.

(8) V. nella prima parte di questo studio che cosa si intenda per «necessità».

(9) V. nella Ia Parte, il principio di Leonardo.