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46 | meditazioni sull’italia letteraria |
10 Novembre
I vantaggi del gruppo sono chiari. Meno rigidi dei partiti, moltiplicano la forza e il coraggio di chi ne fa parte, senza inibirlo.
Si è assai più timidi quando si è soli.
Quando parecchie persone si uniscono per formare « un gruppo » ad un dato scopo, esse crescono la forza individuale presentandosi davanti all’opinione pubblica con un giudizio sui propri propositi e sul proprio valore. Ed hanno il diritto di parlare di sè spiegando il tutto di cui sono parte, il che dà a ciascuno un più grande ardire. Quanta modestia, quanta sicurezza, quanta disinvoltura, quanto vigore in un « noi siamo.... »! La maggior follia diviene rispettabile quando rispecchia « un movimento ». I membri del gruppo, alla peggio, hanno il diritto di ammirarsi fra loro; ciascuno è il pubblico degli altri.
In Francia gli uomini fortemente individualisti, se non possono reagire a un avvenimento nuovo nel quadro del loro partito, d’istinto lo abbandonano e stabiliscono delle basi nuove; ma d’istinto ancora formano un gruppo, e trovano sempre degli uomini che vogliono raggrupparsi con loro (questo è di prima necessità).
In Italia essi resterebbero isolati; niente sarebbe loro più difficile che formare un gruppo, un partito, di cui tutti vorrebbero essere i capi. In Francia la facilità stessa di distaccarsi spinge i capi a far