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Pagina:Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu/101

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i tre amanti di bella 97


Solo colla sua gondola, tacito, palpitante,
Attendeva nell’ombra la sospirata amante...
O minuti divini di speranza e dubbiezza,
Non vi valgono quelli della secura ebbrezza,
Come non vince il sole del meriggio possente
Il mite oro onde l’alba inghirlanda l’oriente!
Attendeva nell’ombra, presso la riva, a pochi
Passi dal gran palazzo di Don Diego. I fochi
N’erano spenti; solo da una rossa cortina
Un barlume che andava e venìa, peregrina
Facella, certamente in mano alla contessa.
S’apre una porticina... alcun ne scende, è dessa.
Un baleno, ed ei l’ebbe nelle braccia.
                                                            — Se t’amo!
— Angiol mio!... come fredda...
                                             — Non è nulla, fuggiamo!
— Perchè tremi?...
                              — Scoperti... ah! è già tardi! —
                                                                           E svenuta
Rotolò dentro il felze.
                                   Or Lionello, t’aiuta!
Tre gondolier stemmati guidano alla vendetta
L’uom tradito... t’ingolfa dove l’acqua è più stretta,
Vola, devia, ti perdi nei laberinti oscuri,


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