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Pagina:Fiabe e leggende Emilio Praga.djvu/138

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134 fiabe e leggende


     Che stendea lungo il limpido orizzonte,
Sotto il raggio lunar, l’ermo profilo,
Qualche pastor poeta
Fermò la greggia e, colla gioia in fronte,
Disse: — È costì la meta! —
 
     Sì, ciò che l’uom calpesta e per cui passa
Senza tender l’orecchio e alzar le ciglia,
Ciò con cui io favello
Pel tramite dei versi, e in te trapassa
Pel veggente pennello,
 
     Carlo, è un tesoro che ci ha dato Iddio
Come ci diè gli amici e la famiglia!...
Oh! dimmi, quante volte
Ha le tue fedi un blando nuvolìo
Nelle sue spire avvolte!
 
     Dimmi che cosa sa narrar la terra
Dissepellita dall’aratro appena,
Quanti avvisi divini
La primavera dal suo sen disserra...
Dimmi i cenni marini!