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118 TRATTATO

De gl’anneletti poi dico, che alcuni si vagliono d’essi, perche li cavalli alzino meglio i piedi, & le braccia, & ancho per farli imbrandire le spalle; le quali à me pare, che maneggiano peggio di quello, che fanno senza essi annelletti, & le braccia non meglio, se ben si mostrano più presti; perche ciò fanno astretti dalla passione, che ricevono per quelli; la qual cosa non mi par degna di laude, ma si bene di biasmo. Et da questo se ne può far certo, perche non si troverà cavallo alcuno (il quale si conosce molto ben nel trotto) che habbia cattivi piedi, che non alzi presto le braccia, sollicitandosi egli tanto più in alzarle, quanto sono peggiori, & duro il terreno. Avertendo però, che io non dico di tutte le nature di cattivi piedi, come è di quelli, che hanno del mulegno, ò dell’incastellato, & che non hanno il suo debito nutrimento; ma solo di quelli, che non tanto hanno il nutrimento, che li bisogna, ma che di superfluo n’abbonda, ò sia poi per la miseria dell’unghia, overo per l’abundantia d’humori corsi, & correnti nella parte dove non bisogna, la qual posta cosi in terra patisce dolore, & maggiormente nel trotto (il quale è ne più de cavalli molto faticoso) perche sentendo il cavallo dolore nel porre il piede in terra, per fuggire la passione, leva tosto le braccia; si come aviene ancho à gl’huomini nel caminare sempre c’hanno cosa che li molesti il piede; perche par loro, che la terra li scotti. Non nego però, che essendo’l cavallo di buon piede non possa maneggiare le braccia del modo, che farebbe havendoli cattivi, anzi meglio, ma dico ben, che bisogna, che in lui sia forza, & leggerezza, perche con queste due cose maneggia più perfettamente le spalle, & ancho le braccia. Adunque simili annelletti causando dolore nelle sudette parti, fanno’l cavallo levare più presto le braccia, & portandoli, ò havendoli portato, chi li pon mente, vederà, che nel trottare le lieva si bene più presto del consueto, ma come parti dolentate. Però facendosi per mio parere non s’useranno, & si mirarà ancho ben nel resto, che si fa, perche bisogna tenere per fermo se si offende il piè d’haverlo gittato à terra, nè in quel caso alcuna dell’altre parti per buone, che fussero li giovarebbe, perche non ponno andar senza piedi. Per tanto concludendo dico, che conoscendosi, il gran danno, che può avenire, per le cose antedette, essorto ogniuno à fuggirle; più che può; & quando si è astretto dalla forza si faccia all’hora ogni opera, perche sia ben ferrato nel resto, & aiutato più, che sia possibile; si nel ferro, come nel fare al piè qualche pastone, il quale sia di sorte appropriato à quella, si come l’unto, che si ungerà qualche volta essa. Nelle braccia ancho si faccia talhor alcuni bagni, si per beneficio di nervi come per tenere quelle parti asciutte, & che ancho non descendano abbasso cattivi humori.


D'un modo di ferro, & di chiodi ancho, che in vezzo di ramponi, chiodi da ghiaccio, & creste servono. Cap. VI.


VEdendo io, che quelli, che si vagliono per i piedi dinanzi, di ramponi acuti, chiodi da ghiaccio, & creste, per fare, che li cavalli non slittino, non si