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18 TRATTATO

Quando'l cavallo ha'l collo corto, & grosso. Cap. XXX


TRovandosi nel cavallo un collo corto, & grosso, il più delle volte sarà accompagnato da gran ganasse, nelle quali è gran forza per stare al contrasto di quei rimedi, di che l’huomo si valeria volendolo tirar sotto, & reggerlo secondo bisogna; però dico, che intendendo egli di governarlo, & ridurlo al segno necessario, & alquanto sorgerlo, bisogna adoperare la guardia lungheta, & fiacca, con l’imboccatura piacevole, sin tanto, che sarà un poco accommodato; perche tirandolo sotto ad un tratto per forza, & disusandolo dall’andare cervegno, saria à lui ciò di grandissima fatica, per rispetto delle sue fattezze, & facilmente potriasseli rompere la gengiva, & il barboccio; & peggio saria, quando havess’egli le ganasse strette insieme. Nel qual caso volendolo accommodare bene, & tirarlo sotto, bisogna per alcun giorno adoperare la cavecina, che va nel mezo delle braccia perche con essa si conserva sana la bocca, & il barboccio, dandoseli la passione solo sopra’l naso. Et levato, che saranno questi rispetti non occorrerà servirsi della cavecina, avertendo di non la tirar troppo quando l’adoperi nel principio, perche tirandola à poco, à poco si ridurrà sotto con destrezza, & ridotto, che l’haverai se li potrà poi quella levare facendoli imboccatura, che alla sua bocca convenga. La montada in ciò fa buono effetto, perche lo tira sotto, & l’aiuta à sorgere, avertendo però che non trabbocchi mai la briglia, havend’ella tanto più montada. Essendo le ganasse strette bisogna fare senza montada. Et facendo mestieri di qualche aiuto per regerlo meglio, si potrà usar quel di fuora; ma quando non paresse all’huomo cosi bene servirsi delle cose piacevoli; massimamente nel cavallo non giovane, se può adoperare la musarolla di ferro, & comportandolo il suo barboccio, il barbocciale quadro ò à bottone. Io per me credo, che havendo le fattezze predette haverà ancho carnoso il barboccio. Alla bocca del quale giudico, che sarà etiam buona la stroppa con quattro rotelle; la quale quando si voglia più forte in luogo della ciciliana si puote porre una spoletta intiera; non la volendo poi tanto gagliarda farla scavezza con un poco di montada parendo, & con guardia lunghetta, ma fiacca. Dir voglio ancho di più, che s’avertisca, che fiacandosi la guardia bisogna, che la sia co’l suo dover dell’occhio à non trabboccare; perchè egli è necessario, che queste due cose si concordino à voler far bene.


Quando'l cavallo ha'l collo corto, & asciutto.Cap. XXXI.


SE’l cavallo havesse il collo corto, & asciutto, sappiasi, che alcuna volta egli s’appetta, per non essere stato imbrigliato, & cavalcato come debitamente convenea. Et non solo all’hora in lui è’l collo scarno quando s’appetta, ma ancho poca ganassa, & non stretta. Bisogna à questo dunque provedere, con fare