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PRIMO 21

si potrà poi fare quello, che meglio parerà. Osservando sempre nel principio il medesimo; tirando essa secondo il bisogno, & procedendo continuamente con destrezza, sarà più sicura la strada, oltre l’honore, & utile, che se n’acquistarà; perche quando si operasse altrimenti potria avvenire tutto l’opposito. Non voglio ancho tacere, che sono alcuni, che vogliono vincere per forza questo animale col porli una catenella, che li cinge le gengive dinanzi, che si muovono, non considerando essi alla pena, che li danno; ma io dico ben che egli è tale, & tanto il dolore, che sente il cavallo nella gengiva, ove batte la catenella, che quasi è intolerabile. Et questa raccomandano nelli occhi della guardia, overo alli bolcioni della ciciliana, & li stringono bene la musarolla, mettendola anchor più bassa, che si può. Io non biasmo già il secreto; ma dico ben (secondo il mio giudicio) che mi par più tosto; che questo si debba sapere per non lasciarsi abbarrare, che per costumarlo; massimamente in luogo dove il cavaliere, ne cerchi trare riputatione, & credito. Et perche à me non pare, che sia ben fatto servirsene dirò in ciò il mio parere. Ma non lascierò di dar conto prima, che ho pensato se questo fusse buono in un caval sfrenato un giorno d’un fatto d’arme; & trovando io in esso molti riversi non lo laudo; dico ben, che quando l’huomo se ne volesse valere in caso di rottura di briglia per non poter far di manco lo può usare; ma io sì per conservare la gengiva sana, dove riposa l’imboccatura, sì perche non potrei all’hora far di manco, usarei una cordella; & vorrei, che la briglia havesse il barbocciale, ne ella in modo alcuno trabboccasse, ne ancho molto terrei raccolta la briglia, ma si un pochetto tirata, perche à non essere troppo fa, che quella offensione non li nuoce del modo, che la farebbe quando fusse; & tanto più quando si tenesse il modo, che usano Tedeschi con suoi cavalli. La ragione, perche io faccio difficultà servirmene è primieramente, che senza lena il cavallo non può fare cosa buona. Et ogni volta che questo si voglia fare bisogna, che sia accompagnato con la musarolla stretta, & posta più bassa dell’ordinario; la quale impedisce il fiato, & senza essa non si può fare, volendo, che’l cavallo non apra la bocca, & che la catenella non resti di fare intieramente l’effetto, che si vorrebbe. Secondariamente poi li da grandissimo dolore nella parte tormentata; & per la passione, ch’ei riceve non tanto l’indebolisce di forze, ma di più lo fa vile; perilche poi dove non è l’animosità non val ancho la forza. Et ogni volta, ch’è dogliosa una parte tutto il corpo ne sente, perciò dunque lascio pensare l’utile, che se ne cava. Alcuni hoggidì sono, che per mostrare alli ignoranti de l’essercitio, che da loro queste cose son fatte, & bene intese non pongono barbocciale alla briglia, li quali questo vedendo stupiscono, & credono, che essendo il cavallo senza esso, sia virtù di gran laude, mostrando quasi essere la cosa miracolosa; ma io li dico, che mostrano non havere scientia nè intelligentia meno di tal virtù, perchè è cosa più tosto degna di biasmo, a non esservi’l barbocciale, che di laude, percioche essendovi fa; che il cavallo non sente tanto dolore anchor, che esso fusse à bottone. Et pel contrario non vi