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I





Lima: la Società Peruviana accolse Sona e Farro con l’espansione viva di chi è ancora lontano dal centro attivo dell’Arte.

Serate elegantissime di ricevimenti e discussioni.

Movimento intellettuale intenso e cordialissimo.

I due artisti visitarono rapidamente, in poche gite, i residui architettonici della civiltà Incas — civiltà che riassume in sè stessa la storia politica, sociale e morale di tutto il mondo.

Si stabilirono nella capitale per qualche settimana: Farro desiderava ultimare un suo lavoro che aveva per sfondo le caratteristiche ed i soggetti naturali del Perù.

Nel grande Albergo internazionale, tra la folla volgare dei ricchi commercianti americani, i pomeriggi caldi sembravano interminabili.

Fu all’ora del the, un giorno che Farro era rimasto in camera per lavorare, che Pedro Juanil conobbe Sona, presentato da un’occasione normale.

Pedro Juanil, proprietario di vaste tenute, aveva trent’anni e un figura decisa di uomo serio ed elegante. Cresciuto a Parigi e ritornato in patria per la morte del padre, aveva condotto un’esistenza superficiale, curando l’amministrazione delle sue terre