Vai al contenuto

Pagina:Fillia - L'ultimo sentimentale, 1927.djvu/41

Da Wikisource.

39

morale diventasse impalpabile. La figura della polacca ingigantiva fuori e dentro di lui. Ogni sentimento di odio e di vendetta cadeva estenuato sotto il dominio di quello sguardo invincibile. Mai come allora egli aveva concepito l’importanza di una superiorità spirituale e l’assurdità della loro unione. Trovò qualche frase, qualche promessa, per salvare sè stesso dal dubbio di Sona, e uscì dalla cella.

Poche ore dopo i due artisti erano chiamati: una rapida inchiesta aveva diminuito il carattere grave dell’accusa — si rendeva loro la libertà, invitandoli a tenersi a disposizione della Presidenza, per eventuali chiarimenti.

Nell’automobile bianco che li riconduceva all’Albergo, Sona riassunse brevemente l’accaduto. Decisero di abbandonare al più presto Lima, dopo un ultimo ricevimento dato all’Albergo per affermare alla cittadinanza la loro vittoria.

Le case bianche e verdi parevano chiare, come irradiate dalla gioia interiore dei due artisti.

Farro sorrise:

— «I tuoi occhi che nessuno ha mai dominato!... Io solo sono riuscito a vincerli, baciandoli sulle palpebre chiuse».