Pagina:Fineo - Il rimedio infallibile.djvu/8

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[versione diplomatica]

pedito dal non hauer potuto ottenere da tutti gli altri Principi, & Republiche almeno de l’Italia, Priuilegij conformi a quello che hebbi da quattro anni fa da la R. Camera Apoſtolica. Quali Priuilegij hò deſiderato non per cupidigia mia, ma per hauere il modo da ſuſcitare altri Chriſtianiſsimi, & publici beni ne gli ſtati de gli ſteſsi Principi, & communemente in tutto il dolce, almo Paeſe d’Italia, nel quale ancor io mi trouo eſſer nato. Spero che quelli Principi, & Republiche, che ſono rimaſi a concedermi detto Priuilegio, come d’animo corteſe, & degno del Principato che tengono, ſubito che dal legger queſto Libretto vederãno la realita del negocio, che particolarmente a manifeſto ſervitio loro io promouo; ſi degneranno di loro ſpontaneo moto mandarmi detti Priuilegij, ò procurati, ò non procurati ch’io gli habbi da l’Altezze loro. Se ciò faranno; non certo faranno coſa degenere da la bonta de’ Principi. Et ſe no ’l faranno; reſteranno anco ſicuri, che in neſſuu conto io mi riputerò disfauorito da loro. Solo per debito Chriſtiano deſidererò, che faccino da ſe ſteſsi, mediante l’emolumento,


[versione critica]

pedito dal non haver potuto ottenere da tutti gli altri Principi, et Republiche almeno de l’Italia, Privilegij conformi a quello che hebbi da quattro anni fa da la R. Camera Apostolica. Quali Privilegij hò desiderato non per cupidigia mia, ma per havere il modo da suscitare altri Christianissimi, et publici beni ne gli stati de gli stessi Principi, et communemente in tutto il dolce, almo Paese d’Italia, nel quale ancor io mi trovo esser nato. Spero che quelli Principi, et Republiche, che sono rimasi a concedermi detto Privilegio, come d’animo cortese, et degno del Principato che tengono, subito che dal legger questo Libretto vederanno la realita del negocio, che particolarmente a manifesto servitio loro io promovo; si degneranno di loro spontaneo moto mandarmi detti Privilegij, ò procurati, ò non procurati ch’io gli habbi da l’Altezze loro. Se ciò faranno; non certo faranno cosa degenere da la bonta de’ Principi. Et se no ’l faranno; resteranno anco sicuri, che in nessuu conto io mi riputerò disfavorito da loro. Solo per debito Christiano desidererò, che faccino da se stessi, mediante l’emolumento,


che