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seo, dopo avergli fatto l'uomo addosso con poca discrezione, e con molta superiorità, gli dà crudamente una negativa. Mosso poi dalle persuasioni della madre più che dall'onestà della causa, o dai sentimenti d’un animo generoso, si determina con malissimo garbo a sostener Adrasto con le sue armi. Dopo la sua vittoria segue a trattar Adrasto con disprezzo: finalmente per compir l’opera comparisce Minerva per ricordar a Teseo ch'egli si faccia dar la sua mercede da Adrasto pel benefizio, e che per assicurarsene lo costringa ad un giuramento. Questa è la delicatezza inimitabile del poeta greco. Si esamini ora la condotta del barbaro. Fingal intesa l'invasione meditata da Svarano, corre in soccorso di Cucullino, e salva l’Irlanda. Lungi dal rimproverar la sua disgrazia all’amico, lo conforta, e lo esalta; e in luogo d’esiger guiderdone dall'alleato, ricusa l’omaggio del suo stesso nemico.

(7) Ecco il trionfo di Fingal interamente compiuto. Avrebbe potuto il poeta far che Svarano persistesse nella sua ferocia, che volesse di nuovo combattere, e che morisse pugnando. Ma ii suo cangiamento è molto glorioso per Fingal, più interessante e più istruttivo. Ossian c’insegna con quest’esempio che la virtù doma i cuori più barbari, e ch’ella trionfa alle volte dell’educazione e della natura. Lezione utilissima, e ch’è d’un massimo stimolo per corrisponder colla beneficenza a coloro che ci provocarono colle offese.

(8) La presenza di Carilo risveglia in Fingal l’idea di Cucullino. Ma egli non s’indirizza a quest’eroe, se non dopo la partenza di Svarano. Questa mi sembra un’avvertenza assai delicata. Cucullino e Svarano non erano caratteri da potersi conciliar insieme così agevolmente. La presenza del primo avrebbe destato nell’altro qualche movimento d'orgoglio: e quella di Svarano non poteva che accrescer la vergogna e l'afflizione di Cucullino. Così la loro reciproca vista era più atta ad inasprir gli animi, che a riconciliarli. Fingal giudiziosamente allontana prima l’uno, e poi pensa a consolar l’altro.

(9) Questo incidente è molto toccante. D’ugual finezza è il tratto di sopra, ove Fingal chiamando i suoi figli, nomina Rino. I gran poeti sanno far nascer di questi incidenti quando meno si aspettano: gli altri non veggono i più ovvii e presentati spontaneamente dal soggetto.


Fine.