Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/144

Da Wikisource.

— 142 —

pensieri, perchè lui era l’unico profilo che si disegnava bello, spiccato, ardente, sullo sfondo grigio del suo orizzonte.

Anche Mariarosa, l’amica del cuore, che prima l’affascinava, che assorbiva tanta parte dei suoi affetti, era ormai sparita, sfumata nella nebbia, nella lontananza. Tutto, amore, amicizia, stima, affetto, tenerezza, tutto erasi converso su Massimo, diventato il perno dell’esistenza di Lara. E Lara, riposando su lui soltanto ogni sua speranza, cullandosi in una continua altalena di speranze, di disperazioni, di sorrisi e di lagrime, contava sempre sulle sue piccole dita bianche e affusolate i mesi, i giorni che ancora la dividevano dalla famosa sua emancipazione; allorchè un fatto straordinario, imprevedibile accorciò il suo piccolo romanzo in un dramma il più interessante.


XXX.


In quell’anno, verso la fine di aprile, Marco Ferragno diede una piccola festa da ballo in onore di un alto funzionario di X***, suo intimo amico, che doveva partire essendo stato traslocato al continente. Siccome non aveva locali abbastanza vasti, Marco si contentò di invitare un ristrettissimo numero di persone, cogliendole anche all’impensata, tanto che destò la disperazione nelle signorine invitate che non avevano ancora in pronto la teletta d’estate, — perchè di vesti scollate torna inutile portarne nei balli dei piccoli centri sardi, — e la massima rabbia in quelle che non si degnò invitare. Per uno o due giorni, questa festa fu il solito avvenimento a sensazione pei crocchi di X***, tanto più che si arrivò a supporre in Ferragna l’intenzione di ripigliar moglie. La speranza spenta nei cuori delle vezzose fanciulle di X*** rinacque, in poche ore furono preparati gli abbigliamenti; quasi per incanto, i vecchi abiti dell’estate scorsa si rinnovarono, come si copersero di nastri chiari e di «plastron» di tulle i vestiti oscuri dell’inverno, così da trasformarsi in telette deliziosissime, per quanto accollate e senza strascico; tanto possano certe idee e speranze fisse.

Ma che volete? Benchè si avvicinasse ai trentacinque anni, Marco Ferragna, sempre elegante, biondo e aristo-