Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/56

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— Altro che vero! Però non comprendo perchè si ostini a dire di sentirsi bene. Tuttavia... ho un’idea.

— Dica un po’! — esclamò Mariarosa, pronta a sacrificarsi per Lara, a credendo a ciò che Nunzio le diceva.

Il giovine si passò la mano bianca da donna sulla fronte pensosa, poi espresse la sua idea, ben strana per Mariarosa. Egli desiderava parlare da solo con Lara: con ciò era certo di farsi dire quello che la fanciulla soffriva, perchè vi son certe cose che al medico si dicono in segreto come al confessore. Mariarosa pensò che veramente Lara non aveva segreti per lei e che l’idea di Nunzio le pareva curiosa; poi lo guardò fisso co’ suoi occhi biondi e ridenti o sorrise lievemente. Aveva compreso...

Sul tardi, quando la giornata cominciava a declinare, Nunzio avvisò le signorine che la barca le attendeva; scesero tutte e sei alla spiaggia. Il napoletano, nero, bruciato dal sole delle coste sarde, su cui estendeva il suo commercio di terraglia grossolane, attendava sulla sua vecchia barca corrosa dal tempo e dalle onde, i remi pronti, canticchiando una strano poesia che lui credeva fosse in dialetto sardo, ma che un sardo non avrebbe punto compreso.

— Ehi, compar Mannello, — gli disse Nunzio scherzando, — vi presento mia moglie, mia cognata e le mie figlie...

— Belle! belle! — rispose lui ridendo e mostrando i denti bianchissimi sul fondo nero del volto. — Però la signora è troppo piccina e le figlie son troppo grandi. Avanti, signore e signorine, avanti.... - Porse la sua manaccia nera e le aiutò ad entrare nella barca; le bambine ridevano di gioia, ma Mariarosa pareva preoccupata.

Lara sentivasi tutta confusa perchè Nunzio l’aveva presentata come sua moglie. Perchè?... Che burlone! E dire che prima pareva un vero porcospino.

Le piccine erano già sedute in barca, allorché la serva di Mariarosa venne frettolosa e chiamò in disparte la padroncina.

— Ah, Dio mio! — esclamò Mariarosa con dispiacere.

— E io non posso venire!