Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/93

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vola ed anche qualche semplice cortina di «cretonne » ondeggiante su un armadio e magari alla finestra.

Così almeno la stanza dei Mannu, che le domestiche, accortesi del disgusto di Lara, avevano reso il più possibilmente abitabile. Dei rami d’ellera, dei mazzi di fiori di bosco, delle fronde d’elce dalle morbide foglie d’un biondo verdastro, erano state poste da per tutto, e davano tale una grazia e un profumo all’oscura cameretta, che avevano finito col riconciliarsi l’incontentabile e aristocratica padroncina.

In verità! Nessun’altra stanza era meglio arredata, neppure quella del cappellano. In quanto a quelle dei... poveri, oh, quanto Lara ne aveva riso!... Figuratevi! Piantati quattro piuoli in terra, in modo di occupare quasi tutto lo spazio, su avevano formato una specie di ingraticolato di rami e su questi rami steso un alto strato di felci e di foglie. Era il letto col suo bravo cortinaggio composto di un lenzuolo. Sotto il letto stavano le provviste e nel piccolo spazio vuoto nereggiava l’armamento culinario, fra cui imperavano le caffettiere nere come il diavolo.

Vedendo tutto questo, Lara pensò che forse non si sarebbe annoiata come temeva e cominciò a studiare i tipi. Non le piacque nessuno. Le signorine erano tante pettegole, le popolane ignoranti, i giovanotti insipidi, i bimbi maleducati, ecc., ecc., secondo il suo parere. Finì col farsi intimo amico un vecchio pastore che abitava una capanna vicina e veniva ogni giorno alla chiesa: un vecchio pastore, dal volto color rame e vestito di pelli come un eschimese. Sì, Lara si divertiva più nel visitare la capanna e sentire le stravaganze del vecchio pastore, che star lì a chiacchierare sotto gli alberi, sparlando del prossimo lontano!... Le altre ragazze la rincorrevano, la chiamavano selvaggia, la pigliavano a forza tra loro, conducendola ad accendere i falò sulle cime più pericolose, ma con tutto ciò, non si guadagnavano la sua simpatia. Alla fine, un giovine le disse: — Donna Lara, Lei sfugge la «società!» dunque, o è innamorata o crede di degradarsi rimanendo fra noi che non siamo ricchi e nobili come Lei!

Lara si sentì offesa, tuttavia non disse nulla, ma da