Pagina:Firenze sotterranea - appunti, ricordi, descrizioni, bozzetti (IA gri 33125010316723).pdf/124

Da Wikisource.
88 Firenze sotterranea

chiese anch’egli una presa di tabacco a gran voce.

Còlti da spavento, da raccapriccio, i quattro ladri se la svignarono ed egli potè salvarsi.

Fra i tre o quattrocento ladri, manutengoli, pregiudicati, reduci dal domicilio coatto, è per quelle catapecchie, sebbene un po’ appartata, una gente incapace di far male, d’indole non trista, derelitta quanto si può essere. Costoro hanno schifo della turpe genìa che li circonda: molti tollerano, per sgomento, sì iniquo contatto.

Poveri, bravi popolani, vi parlano con ribrezzo, con sdegno della promiscuità cui sono condannati. Un vecchio spazzaturaio, povero e onestissimo uomo, mi diceva tremando di dispetto: — Io ho abitato laggiù alcuni anni, ma creda, mi ammazzerei piuttosto che tornarci. Creda,... ci sono tanti ladri, qualche centinaio di vagabondi, che tutti vivon di furto, di prepotenze: robaccia! robaccia! —

Lungo le mura di San Rocco (ben inteso entro la città) avete uno spettacolo de’ più singolari. Vi credereste a mille miglia da Firenze! — Laggiù si raccoglie la tribù degli spazzaturai girovaghi,