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Prefazione alla terza edizione 5

quanto premesse ripulire, rinsanicare con l’abbattimento delle mura di San Rocco1.

E ci fu motivo di compiacenza sentir ventilata la proposta nello stesso Consiglio municipale: e il consigliere Emilio Landi porgeva ad essa l’autorità del suo nome, della sua efficace parola.

Questo piccolo libro dette già dunque il suo utile (il che non accade sempre neppure a’ libri più massicci): ridestò una questione, che sembrava si volesse imprudentemente scordare: fu letto dal popolo, dai patrizi, eccitò sdegno di tanta incuria, diligenza di soccorrere a grandissimi mali.

Così, dopo la pubblicazione di queste umili pagine, vedeste sorgere in Firenze il Comitato per le case de’ poveri e per la costruzione dei dormentorii, che io aveva dimostrato molto urgente.

Come accade (ed è fortuna de’ libri e degli scrittori; nè sono invidiabili quelli che ne vanno immuni) molti ebber talento di giudicare del mio lavoro, e ne nacquero dispute: mi toccarono favoreggiatori caldissimi e accusatori, che dirci


  1. Anche in questo avemmo ragione: le mura di San Rocco furono abbattute, fu aperta una nuova Barriera, il quartiere di San Frediano fu, in parte, riordinato e abbellito. Ma vi resta molto da fare.

    (Nota alla quarta edizione).