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14 Firenze sotterranea

drà, per avventura, del mio piccolo libro. Esso è già per il Ghetto; rimarrà per il resto una storia fedele di quello che si era potuto osare, fare in Firenze: delle estreme abiezioni, degli estremi disordini a cui si può giungere allorché una città viene a mano di rettori spensierati; varrà a dimostrare come i mali trascurati facilmente inciprigniscano, si moltiplichino, e ne divenga arduo il rimedio.

Io ho fiducia che il Municipio fiorentino vorrà, potrà, saprà: carità di patria deve infiammarlo in desiderio di bene. Cittadini solerti e degnissimi, che compongono il Comitato per le case dei poveri e i dormentorii: cito a titolo di onore il marchese Carlo Ginori, il comm. Ubaldino Peruzzi, il comm. Giovanni Meyer, il cav. avv. Arturo Carpi, il dott. Lamberto Loria, l’avv. Clearco Freccia, il marchese Carlo Ridolfi, il comm. Niccolò Nobili, il barone Giovanni Ricasoli-Firidolfi, il marchese Andrea Gerini, due artisti illustri: Ernesto Rossi e Stefano Ussi: e altri, che io non posso tutti ricordare, renderanno al Municipio l’opera più agevole.

E nell’accordo de’componenti il Municipio, il Comitato, e di tutti i cittadini, io credo stia il miglior risolvimento della questione: le bizze, le