Un Pontefice consapevole e memore de' suoi doveri avrebbe potuto da quella turpe e dolo- rosa confusione trarre nobilmente partito per finire la servitù babilonica della Chiesa; resti- tuirsi a Roma; pacificare la città non più ro- mana sede d' Impero o di Chiesa, ma divenuta palestra miserabile ai baronali tumulti; pacifi- care altresì le città tutte d' Italia, valendosi di questo momentaneo artificiale accozzamento di parti guelfa e ghibellina : e poiché il re di Fran- cia da qualche anno ostentava ardori guerreschi pel rinnovamento della Crociata alla liberazione di Terra Santa, ben avrebbe potuto, un Pon- tefice degno del nome, volgere le forze di questa concorde cristianità a una guerra, della quale Impero e Chiesa sarebbero stati, sotto l' insegna unica della Croce, i naturali campioni. Ma il papa era Giovanni XXII, uno dei più mondani pontefici che abbiano tenuta la sedia apostolica, anzi fra i pastori avignonesi il più compiuto esempio, ne' suoi diciott' anni di pontificato, di que' « caorsini e guaschi dissanguatori del gregge» i quali Dante marchiò d'infamia 1 ), e il Petrarca non dubitò di chiamare « ponte- 2 ). Perchè Roma e l'Italia e !) Farad, xxvii, 58-59.
- ) // Papa soldano (Petrarca, Son. cxxxvn), da me in- terpetrato a pag. 227-33 del libro, per nozze Scherillo-Negri, Da Dante al Leopardi, Raccolta di scritti critici, ecc. di set- tanta autori; Milano, Hoepli, 1904.