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Pagina:FirenzeartigianaDelLungo.djvu/15

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nella storia e in dante 9

di uomini mercatanti. Perocchè è orgoglio nostro gentilizio, che prima affermazion di Comune fosse ai Fiorentini, sin dal governo dei Consoli, il distendere le forze benefiche della novella società al contado mal sorteggiato fra lavoratori e dominatori; e coteste forze adoperare come arma di giusta guerra contro le castella di questi a tutela dei diritti di quelli; e nelle gare tra Chiesa e Impero, e nelle malaugurate contese di territorio con gli altri Comuni, aver fatto sin d’allora vessillo di popolo il giglio de’ nostri campi fiorente; e commerci popolari e industria d’arti utili e abbellitrici aver voluta l’azione che Firenze da quel suo primitivo nido di mercatura effondesse dintorno a sè, in cerchi sempre più vasti, che poi dovevano investire tutto il mondo civile.

La Firenze grande è artigiana, o Signori; e anche nelle più nobili e squisite manifestazioni dell’intelletto e del sentimento è artigiana. I suoi magistrati hanno