Pagina:FirenzeartigianaDelLungo.djvu/63

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nella storia e in dante 53

tore con la potenza dello scultore, che si chiameranno poi in una persona sola, e di stampo unico al mondo, Benvenuto Cel- imi ; - tutto questo corpo che faceva in- sieme e le arti e lo stato, tutto era una spontanea energia di bellezza, le cui ma- nifestazioni, non meno nelle consuetudini della vita quotidiana che nei monumenti per F eternità, compenetravano la storia della democrazia fiorentina. « Artista » nel verso di Dante è sino- nimo di « cittadino » , pur rimanendo l'an- sioso creatore d' imagini, che « dietro alla bellezza, come all'ultimo suo », procede sicuro dell' «abito dell'arte », ma con « la man che trema» 21 ). Nella Firenze di Cac- ciaguida la cittadinanza era, e tale l'avrebbe Dante voluta sempre, gelosa della sua« pu- rità» di stirpe così nei Grandi come «nel- F ultimo artista » 22 ). E dalle ventuna Arti invero, mediante l'inscrizione in una delle loro matricole, o delle sette maggiori o