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Lawrence, che tutti potrebbero offrire davvero i modelli di vestire femminile che invano noi chiederemmo alle Gallerie dei nostri maestri. Perchè bisogna pensare questo: che, a meno di fare non del vestito, ma del travestito, non è possibile risalire oltre il 700 per chiedere un'ispirazione alle mode del passato. Ora, nel 700, mentre la Francia dipingeva le sue «petites marquises» dalle parrucche incipriate, i nei artificiali e i «falbalas» innumerevoli, l'Italia si volgeva grave a interrogare il volto austero della Scienza.

Esclusa la tradizione ed esclusa l’ispirazione artistica, dove troveremmo gli elementi attivi per comporre una moda nostra?

Nella supremazia di Parigi rispetto alla moda, c’è anche una ragione storica. Oggi, il tono della moda, nella capitale francese, è dato sopratutto dalla galanteria: in certe epoche dell’anno, il «demi-monde» funziona da manichino dei grandi creatori di foggie nuove, portandosi attorno sui camici delle Corse, nei Saloni delle Esposizioni, nei più frequentati «tea-room», dovunque, insomma, si dia convegno il mondo elegante, la toeletta da «lanciare ». Collaboratrici efficacissime dei grandi «faiseurs» sono anche le attrici in voga, che