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cara fiamma e della cara luce, della poesia del sogno e della tormentosa, divina febbre, trasfigurante la vita. Essi cercano soltanto l'ebrezza fugace, lo stordimento che interessa i nervi senza turbare l'equilibrio dell'egoismo, il brivido che sfiora l'epidermide senza accelerare d un battito le pulsazioni del cuore.

Chi dà valore al sogno nell’età che vede trionfare l'utilitarismo nella vita, il positivismo nella filosofia, il realismo nell’arte? Chi ha il tempo e il coraggio d’innamorarsi, oggi, e di confessarsi innamorato; di chiudersi per la vita, meno ancora, per qualche anno, per alcuni mesi, magari, nella nube d oro, fuori e sopra del mondo, fuori e sopra dell'esistenza?

Vivere bisogna — cioè agitarsi, produrre, guadagnare, sperperare, godere.

E pochi pensano, e pochi credono, e pochi sanno, ormai, che la vita ha un espressione sola unica: amare — che all'infuori di quello, tutto è vanità, tutto è vuoto, tutto è fumo — che nessuna vittoria d’intelletto o di braccio vale la conquista vera di un piccolo cuore.

La colpa è della vita, la colpa è dell'età, la colpa è degli uomini e un poco anche, sì, di noi donne.

Per non essere tacciati di sentimentalismo,