Pagina:Flavia Steno - Cosi mi pare.djvu/210

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viso come un americano, elegantissimo, di quella eleganza sobria e discreta che non s’impone ma solo si rivela all’osservazione attenta: complet di morbida lana nera opaca, da lutto, aperto sopra una molle camicia di seta bianca, cravatta bianca di foulard passata in doppio giro intorno al collo e fissata con uno sigillo di perla. Bottoni di perla ai polsini molli, ripiegati. Uno smeraldo inciso con una piccola testa di sfinge richiama l’attenzione sulle mani del giovane, lunghe e pallide, tenute con una cura estrema, sulle sue unghie rosee, lucide come l’onice e appuntite come una minaccia — mani d’ozio e di ricchezza, mani d’affettazione e di noia — che sollecitano la curiosità della piccola sposa, che irritano sordamente il suo compagno.

Il cameriere aspetta gli ordini.

La giovane coppia accetta regolarmente tutto il menu del pranzo a prezzo fisso, beve del vino da pasto rosso, comune, che allunga ogni tanto coll’acqua.

Il compagno da tavola ha rifiutato il vino e ha chiesto dell’acqua minerale, ha lasciato passare senza prenderne il piatto dei maccheroni e quello della poularde.

Il suo pranzo è consistito in una fetta di