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giore del male. Il che non toglie che codesto male non imponga in certi casi eccezionali l’applicazione dell’unico rimedio possibile a titolo d’intervento supremo.

Abbiamo dunque il matrimonio indissolubile come norma, colla valvola di sicurezza del divorzio ammesso soltanto in casi eccezionalissimi.

A questa conclusione è venuto anche Marcel Prévost dopo un lunghissimo studio della questione, e il suo collega Hervieu sembra di accordo con lui. La conclusione è consolante perchè, accettata, garantirebbe almeno la famiglia rispondendo così allo scopo unico del matrimonio considerato come istituzione sociale. Non garantirebbe forse sempre la felicità dei coniugi, ma quale disposizione o riforma di codice potrebbe proporsi un risultato così arduo?

La felicità — dice il saggio — è dentro di te.

La sentenza eterna è applicabile anche al matrimonio. Non una maggiore o minor larghezza del vincolo e non una più o meno libertaria disposizione di legge possono garantirne la riuscita rispetto alla felicità, ma soltanto le disposizioni reciproche dei due sposi.