Pagina:Flavia Steno - Cosi mi pare.djvu/89

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L’interlocutore mio, costituirebbe il tipo ideale del giovanotto... maritabile. Ventott’anni, un fisico sano piacente — non un Adone, ma Dio scampi dai mariti adonei! — intelligenza sveglia, molto buonsenso, carattere simpatico, niente famiglia e un posticino in un giornale che gli frutta trecento lire al mese. Come tare coniugali, non gli suppongo che una lieve tendenza alla gelosia, quel tanto necessario per mettere nell’amore la punta lieve di spasimo che ne rende le gioie più acute. Troppa gelosia guasta: quel briciolo che si traduce in paura di perdere il cuore nostro è delizioso. La perfetta sicurezza, da parte di un uomo, è quasi un insulto per una donna.

L’interlocutore mio sta a pensione presso una famiglia molto per bene ma non ne è soddisfatto: ha gran parte della schiavitù della vita d’albergo senza averne i vantaggi. D’altra parte, preferisce ancora quella pensione familiare al restaurant che gli rovinerebbe irreparabilmente lo stomaco a breve scadenza. Ma è malcontento: sente la nostalgia d’una piccola casa sua, d’una compagna affettuosa, d’un’assistenza devota, d’un po’ di comfort autentico