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mente, che solo mezz'ora prima s’era fatto intendere di non volere, contro il consiglio del veterinario, lasciar salassare un bue. Disse poi, quanto al testamento, che conosceva da un pezzo le intenzioni del marito. Questo lo disse con grande agitazione e commozione. Pareva una buona donna; nessuno avrebbe sospettato che volesse ingannar il notaio. Infatti questi chiese a lei le informazioni opportune sugli eredi legittimi e sul patrimonio. V’erano soltanto tre figli maschi, tutti presenti. Il patrimonio, molto superiore a quanto si poteva immaginare da quelle apparenze, comprendeva una ventina d’ettari di buon terreno, parte a Polegge, parte a Rettorgole, un’altra casa a Bertersinella, parecchi animali, parecchi generi ancora invenduti. Quanto la vecchia disse fu confermato dai figli e dai testimoni. Il notaio avrebbe desiderato che si suggerisse al vecchio una disposizione sommaria, almeno un riparto della sostanza per quote. Non fu possibile. Moglie, figli e testimoni osservavano che la volontà fissa dell’uomo era d’assegnare specificatamente certi dati enti a ciascuno de' suoi figliuoli. Fra i testimoni

Idillii spezzati. 12