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in un recondito seno chiuso fra due scogli neri dove l’onda si addormenta sulla sabbia fine e lucente, e grandi pini ad ombrello, levandosi sopra le macchie di Lauri, cantano ad ogni fiato di vento che passa in alto. Parve Màlgari non aver mai amato tanto il mare. Si lasciò cader sulla sabbia, si distese lungo l’umido confine dell’onda, se ne fece lambire dei piedi ai capelli, e l’onda era così tepida, molle, amorosa, che Malgari parlò con lei, piano piano, figurandosi la sua vita antica di perla, aprendo il suo cuore, domandando all’acque materne quella dolcezza che aveva sentita una notte a Venezia, che aveva sentita un giorno nella biblioteca leggendo la storia di Clorinda e di Tancredi. E l’onda rispondeva piano piano, pareva che avesse in sè qualche cosa dell’una e dell’altra dolcezza, che promettesse molto più. Il cielo era oscuro, l’alto mare si confondeva con esso; ma, a poco a poco, Màlgari, non sapendo bene se fosse desta o no, vide tanti piccoli chiarori argentei movere da lontano verso di lei; distinse a poco a poco, in ciascun chiarore, una figurina umana, tante bionde e brune teste di giovinette che rom-