Pagina:Folengo, Teofilo – Opere italiane, Vol. II, 1912 – BEIC 1821752.djvu/286

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Ratto di mille voci alzossi un grido:
— Non costui, no, ma Barabam ci lascia!
Era Barabam ladro ed un bel nido
d’ogni sceleritá da prima fascia.
Oh volgo infame, oh trascurato, oh infido
a chi ti leva di si lunga ambascia!
Ma tosto n’averai secondo il merto
larga mercede: dentilo per certo!
109
Vieni, Vespasiani vien, Tito; e voi,
romani altieri e domator del mondo,
schiantate questa vite a tal, che poi
non mai rinverda da la cima al fondo !
Sopra sé il sangue e sopra i figli suoi
sia di quel santo e puro Agnel, secondo
si chiameranno i duri di cervice
del ciel sopra di sé la man ultrice !