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114 | orlandino |
28
D’Orlando una colonna nascer deve,
che non pur Roma, anzi sostien il mondo;
ma de Rinaldo un orso tanto greve,
che di sue forze il ciel sentir fa il pondo.
Ruggiero il sangue d’Este in sé riceve,
d’ingegno saldo e di vertú profondo:
ma ’l mio Guidone infonderá Gonzaga
per cui sol nacque la tebana maga.
29
Guidon Selvaggio, di Rinaldo frate,
la sora di Ruggier avrá per moglie;
quindi verrá quell’inclita bontate
Gonzaga, ch’in un punto il mondo accoglie:
Mantoa famosa per il primo vate,
ma piú famosa pei trofei e spoglie
che riportar in lei Gonzaga deve
dal Gange al Nilo ed iperborea neve. —
30
Parlava lagrimando il nigromante,
ed era per narrar il gran conquasso,
che Carlo a Chiaramonte il giorno avante
diede, poscia ch’intese quel fracasso
dal fier Milone fatto in un istante,
che in una notte mandò quasi al basso
tutta la casa di Maganza, e Berta
rapita aver tenea per cosa certa;
31
quando Raimondo (ché Raimondo detto
era quel duca o conte calabrese)
lascivamente Berta, nel cospetto
d’uomini e donne, stretta in braccio prese,
volendo ch’abbia il suo pensier effetto,
come uom villano, perfido e scortese.
Berta che dorme, destasi gridando:
Milon che l’ode, tratto ha fora il brando;