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152 orlandino


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Aveva dunque un coco non men grasso
di sé, che tutto quanto l’assembrava;
trovalo ch’in coquina un gran conquasso
facea, mentre l’agliata vi pestava;
ed un gobbetto ancor sedeva basso
ch’in speto un mezzo porco rivoltava.
Quando ’l coco venir appresso il vede,
non creder ch’onorarlo surga in piede;
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ma gli comanda che ’l scolato lardo
tenda a buttar sovente su lo rosto.
Ma quello che nel core porta il dardo,
al coco audace nulla ebbe risposto;
ma solamente diede un schivo sguardo
a le pignate, e via si tolse tosto,
entrando in un suo studio e fido loco,
dove seguillo prestamente il coco.
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Né Cosmo né Lorenzo fiorentino
de’ Medici mai fece libraria
simil a questa, ove ’l spirto devino
tenea libri assai di teologia.
Pendon al lato destro ed al mancino
di greco, còrso e varia malvasia
barili, fiaschi ed altri vasi assai,
ché in cotal libri studia sempre mai.
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Lucaniche, salcizze e mortadelle,
persutti, lingue e libri de piú sorte,
bronzi, pignate, speti con padelle,
carneri, sacchi, ceste, conche, sporte,
piatti, catini e mill’altre novelle,
per ordine qui tengon la sua corte,
fra’ quali sempre studia e star gli giova;
ché altro diletto, ch’imparar, non trova.